Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontra oggi Donald Trump a Mar-a-Lago, in Florida, alle 19:00 ora italiana. La Casa Bianca ha confermato l'incontro, che avviene all'indomani di uno dei più massicci bombardamenti russi su Kiev degli ultimi mesi: quasi 500 droni e circa 40 missili concentrati in dieci ore hanno causato 2 morti, 28 feriti e lasciato oltre un milione di famiglie senza elettricità e riscaldamento.
Al centro dei colloqui tra Zelensky e Trump ci sarà un piano di pace in 20 punti. Il presidente ucraino ha dichiarato che i leader hanno già finalizzato il 90 per cento dei punti. Prima della partenza per la Florida, Zelensky ha tenuto una videochiamata con i leader europei per illustrare i documenti chiave delle trattative, ricevendo assicurazioni di «pieno sostegno a Kiev».
Lavrov: contingenti europei obiettivi legittimi
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha ribadito all'agenzia Tass che eventuali contingenti militari europei inviati in Ucraina diventerebbero obiettivi legittimi delle forze armate russe. «Le ambizioni [dei politici europei] letteralmente accecano i loro occhi: non solo non provano compassione per gli ucraini, ma non sembrano provare compassione nemmeno per la propria popolazione», ha dichiarato Lavrov. «Come spiegare altrimenti i colloqui in corso in Europa sull'invio di contingenti militari in Ucraina sotto forma di una «coalizione dei volenterosi»? Abbiamo già affermato centinaia di volte che in questo caso diventeranno un obiettivo legittimo per le nostre Forze Armate».
Le dichiarazioni arrivano mentre continuano le discussioni europee su una possibile forza multinazionale per l'Ucraina, nell'ambito di un piano di pace americano che prevede garanzie di sicurezza per Kiev sotto leadership europea.
Attacchi russi e minacce di Putin
L'attacco russo su Kiev ha utilizzato missili ipersonici Kinzhal, missili balistici Iskander, missili da crociera Kalibr e droni iraniani Shahed. La Russia ha colpito anche la città di Kherson con missili MLRS, provocando incendi e blackout in parte della città. Il direttore della centrale nucleare di Zaporizhzhia, Yuriy Chernichuk, ha riferito all'agenzia Ria Novosti che i dipendenti dell'impianto ricevono regolarmente minacce di morte.
Zelensky ha accusato i bombardamenti di rivelare «il vero atteggiamento di Vladimir Putin e della sua cerchia: nessuna volontà di porre fine alla guerra». Il presidente ucraino ha sottolineato: «Servono posizioni forti sia al fronte che in diplomazia per impedire a Putin di manipolare ed eludere una fine vera e giusta della guerra».
Putin ha minacciato di risolvere il conflitto con la forza se Kiev non cercherà una soluzione pacifica, chiedendo agli ucraini di ritirarsi dai territori rivendicati da Mosca. Donald Trump aveva dichiarato venerdì a Politico: «Senza la mia approvazione, Zelensky non ha nulla».
Sostegno europeo e questioni territoriali
I leader europei, tra cui la premier italiana Giorgia Meloni, hanno partecipato alla videochiamata con Zelensky. Meloni ha sottolineato l'importanza di «mai come in questo momento, mantenere l'unità di vedute tra partner europei, Ucraina e Stati Uniti per porre fine a quasi quattro anni di conflitto». L'Unione Europea ha approvato un pacchetto di finanziamenti da 100 miliardi di euro per Kiev.
Il piano di pace affronta questioni delicate, incluse le rivendicazioni territoriali nel Donbass orientale e la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Zelensky ha discusso con i leader europei «questioni territoriali, sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia e questioni finanziarie», precisando che qualsiasi compromesso territoriale richiederebbe l'approvazione del popolo ucraino, potenzialmente attraverso un referendum.
Nota: L'IA ha creato questo articolo.









