Gli Stati Uniti hanno presentato un piano di pace per l'Ucraina che prevede una zona demilitarizzata lungo l'intera linea del fronte e l'ingresso di Kiev nell'Unione Europea entro il 2027. Il Washington Post ha rivelato i dettagli del piano, che include anche garanzie di sicurezza americane «simili all'Articolo 5» della NATO. Parallelamente, secondo il Financial Times, Donald Trump ha consegnato tramite i suoi inviati un ultimatum di «giorni» al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per accettare la proposta.
Il piano articolato in tre documenti comprende un accordo di pace, garanzie di sicurezza e un piano di ripresa economica. La zona demilitarizzata correrebbe da Donetsk a nord-est fino a Zaporizhzhia e Kherson a sud, con un'area più profonda interdetta all'artiglieria pesante. L'amministrazione Trump «pensa di poter superare l'opposizione dell'Ungheria, principale oppositore di Kiev all'UE», riporta il Washington Post.
Il nodo principale resta la definizione dei confini. Secondo il piano, la Russia chiede all'Ucraina di rinunciare ad circa il 25% della regione di Donetsk, mentre Kiev dovrebbe ottenere la restituzione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa attualmente sotto occupazione russa.
La reazione di Mosca
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha lanciato un avvertimento chiaro al Consiglio della Federazione: Mosca risponderà a qualsiasi dispiegamento di truppe europee in Ucraina, pur ribadendo di non avere «nessuna intenzione di entrare in guerra con l'Europa». Lavrov ha accusato l'Unione Europea di «cecità politica senza speranza» nel ritenere di poter sconfiggere la Russia.
Sul fronte economico, il ministro russo ha attaccato i Paesi europei accusandoli di voler confiscare i beni russi congelati. «A parte rubare il nostro oro e le nostre riserve valutarie in violazione di ogni concepibile norma internazionale e commerciale, non hanno altra risorsa per finanziare questa guerra», ha dichiarato Lavrov secondo l'agenzia Tass.
La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha invece criticato duramente la disponibilità di Zelensky a indire elezioni se garantite da Stati Uniti ed Europa, definendola una scena del «teatro di Karabas-Barabas», personaggio di una favola russa che rappresenta un burattinaio tirannico.
La cooperazione tra Italia e Ucraina
In questo contesto, l'Ucraina ha proposto all'Italia una produzione congiunta di droni, inclusa una possibile collaborazione con l'azienda Leonardo. Il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiha ha discusso il «pacchetto deterrenza» durante l'incontro bilaterale tra Zelensky e la premier italiana Giorgia Meloni a Roma.
«Al momento produciamo il 40% del fabbisogno, l'obiettivo è arrivare al 50% nel futuro prossimo», ha spiegato Sybiha a Repubblica. Il ministro ha sottolineato che la cooperazione industriale deve essere vantaggiosa per entrambi: «I prodotti possono essere testati sul campo di battaglia, è garanzia di qualità».
Sybiha ha anche ribadito l'interesse di Kiev per il meccanismo di sicurezza proposto dall'Italia basato sull'Articolo 5 della NATO, precisando che «deve essere legalmente vincolante». Le soluzioni suggerite includono la presenza militare degli alleati europei con il supporto organizzativo degli Stati Uniti e l'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).














