Brunetta revoca l'aumento dello stipendio a 310.000 euro dopo le critiche di Meloni

upday.com 2 hours ago
Palazzo della Consulta simboleggia l'autorità della Corte Costituzionale (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Il presidente del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL), Renato Brunetta, ha deciso di aumentare il proprio stipendio a 310.000 euro annui, applicando una sentenza della Corte Costituzionale. La decisione ha suscitato l'irritazione della premier Giorgia Meloni e forti critiche dall'opposizione. Dopo le polemiche, Brunetta ha fatto marcia indietro in serata, revocando l'aumento con effetto immediato.

La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il precedente tetto salariale di 240.000 euro per i dirigenti pubblici con la sentenza n. 135 del 9 luglio 2025. Il nuovo limite retributivo è stato fissato a 311.658,53 euro, in vigore dal 1° agosto. Il CNEL ha stanziato 1,5 milioni di euro per il 2026 per le indennità del presidente e dei 64 consiglieri.

La reazione di Palazzo Chigi

La premier Meloni ha definito la decisione "non condivisibile" e "inopportuna", secondo quanto trapelato da Palazzo Chigi. La tempistica dell'aumento, avvenuta mentre il governo finalizzava la manovra di bilancio, ha accentuato le critiche. Il governo sta valutando se inserire una norma correttiva nella legge di bilancio.

Le critiche dell'opposizione

Giuseppe Conte, presidente del M5S, ha attaccato: «Portai a Meloni la proposta per aumentare gli stipendi a 4 milioni di lavoratori col salario minimo. [...] Niente salario minimo, ma sono aumentati gli stipendi dei vertici Cnel e di Brunetta.» Matteo Renzi ha scritto: «Io volevo abolire il Cnel, lei invece lo ha riempito di soldi e ci ha messo alla guida il pensionato d'oro Renato Brunetta.» La Lega ha annunciato un'interrogazione parlamentare. Tiziana Nisini della Lega ha dichiarato che gli aumenti «sono da riconsiderare».

Il dietrofront di Brunetta

Brunetta ha revocato la decisione in serata con un comunicato ufficiale: «Come presidente del Cnel, organo di rilievo costituzionale chiamato a dare voce e rappresentare le parti sociali, non voglio in alcun modo che dall'applicazione legittima di una giusta sentenza della Corte Costituzionale derivino strumentalizzazioni in grado di danneggiare la credibilità dell'istituzione che presiedo.» Ha aggiunto di agire «con senso di responsabilità e con l'intento di tutelare il prestigio del Cnel».

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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